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Il volume si propone di prendere sul serio il senso istituzionale delle autonomie regionali e locali, intese come partner e non periferia del sistema nazionale. Dopo la bocciatura referendaria della riforma costituzionale, che ne avrebbe ridimensionato in vario modo ruolo e fisionomia, è ancora più urgente capire come ripartire dai principi autonomistici per dar vita a riforme in grado di ridare slancio effettivo e concretezza a una visione insieme plurale e unitaria della Repubblica, a beneficio di una democrazia più salda e valorizzando il più possibile le potenzialità delle comunità territoriali di diverso livello - comuni, province, città metropolitane e regioni - nella gestione di compiti pubblici. Il filo rosso dei contributi di oltre quaranta studiosi, che dibattono nodi pendenti e prospettive utili oggi per le autonomie della Repubblica, è quello di cercare di mettere a fuoco - con riflessioni teoriche e proposte operative - le condizioni per scelte coordinate e coerenti con il quadro costituzionale vigente e con la Carta europea delle autonomie locali.